Current doctoral theses
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Virgilio Berardocco - L'opera di Harald Szeemann tra anacronismo e fantasmagoria
Supervisor: Prof. Christoph Frank
Co-supervisor: Prof. Kornelia Imesch Oechslin (University of Lausanne)
Research project: L'opera di Harald Szeemann tra anacronismo e fantasmagoria
Harald Szeemann (Berna 1933-Canton Ticino 2005) usava definirsi un “creatore di mostre” ed un “poeta dello spazio”. Un “curatore indipendente senza casa” che ha rivoluzionato le pratiche artistiche e i luoghi espositivi tradizionali, facendo della mise en scène artistica non solo un mestiere, ma una vera e propria forma d’arte. Il rovesciamento dell’approccio stilistico nella concezione e nell’allestimento delle mostre d’arte ha informato l’intera attività critica e curatoriale di Szeemann, il quale sostituì la vetusta dialettica stilistica con la prospettiva costruttivista ed emancipativa offerta dalla filosofia della différance. Uno degli obiettivi posti da tale progetto di ricerca consiste nel ripensare il peculiare approccio curatoriale dello studioso svizzero, che alla disposizione cronologica delle opere d’arte preferì un orientamento metodologico precipuamente tematico, collocandole entro un “reticolo organizzato di ossessioni” che privilegia l’anacronismo e la disposizione delle medesime per “somiglianze di famiglia”; ma si vuole riconsiderare l’eredità di Szeemann altresì alla luce del panorama artistico e curatoriale italiano, individuando possibili elementi di contiguità rispetto al lavoro di eminenti figure del mondodell’arte come Arturo Schwarz e Germano Celant, coi quali questi ebbe pur modo di collaborare. Infine, s’interrogherà il suo prezioso archivio, fuggendo tuttavia le insidie nonché le lusinghe insite in ogni forma di monumentalizzazione, per accostarlo invece alle topografie emozionali quali la Carte dupaysde Tendre posta a corredo del romanzo di Madeleine de Scudéry, Clélie (1654), o il Museo Marès (1893-1991) di Barcellona: non già un deposito chiuso e polveroso contenente documenti e materiali inerti con cui erigere monumenti, bensì un luogo capace di suscitare idee ed emozioni; un gabinetto di curiosità creatore di visioni e fantasmagorie.
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Gaetano Cascino - I visitatori dei musei di Roma nel secondo Ottocento, prima e dopo il 1870
Supervisor: Prof. Carla Mazzarelli
Co-Supervisor: Prof. Giovanna Capitelli (Università Roma Tre)
Research project: I visitatori dei musei di Roma nel secondo Ottocento, prima e dopo il 1870
Inserita nel progetto finanziato dal Fondo Nazionale Svizzero Visibility Reclaimed.Experiencing Rome’s First Public Museums (1733-1870). An Analysis of Public Audiences in a Transnational Perspective (progetto FNS-100016_212922, direzione: Carla Mazzarelli), la ricerca desidera rileggere la storia dei musei pubblici di Roma nei tumultuosi decenni compresi tra il 1850 e il 1890–dal progressivo indebolimento del potere temporale della Chiesa sino all’annessione dell’Urbe al Regno d’Italia - attraverso una lente per certi aspetti ancora poco impiegata per lo studio e la conoscenza delle istituzioni museali del XIX secolo: quella del ruolo del pubblico dei visitatori e delle modalità di fruizione e di ricezione degli spazi in cui le opere d’arte vengono, ad un tempo, conservate ed esposte. A fondamento della ricerca si pone una serie di fonti primarie, come le richiestee i permessi concessiper accedereai museie le memorie del Primo custode dei musei Vaticani Demetrio Mazzoni, vagliatesecondo una prospettiva comparativacon altre geografie italiane ed europee.
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Federica Chiappetta - Gli interventi di restauro sugli edifici medievali di Roma tra l’avvento del fascismo e il secondo dopoguerra. I valori espressi nella pratica istituzionale di Alberto Terenzio in relazione ai principi enunciati dalle teorie del restauro
Supervisor: Prof. Daniela Mondini
Research project: Gli interventi di restauro sugli edifici medievali di Roma tra l’avvento del fascismo e il secondo dopoguerra. I valori espressi nella pratica istituzionale di Alberto Terenzio in relazione ai principi enunciati dalle teorie del restauro
Il progetto di ricerca intende contribuire alla conoscenza delle pratiche di restauro impiegate sugli edifici medievali di Roma, attraverso la lunga e operosa attività di Alberto Terenzio (Piacenza 1885- Roma 1957), direttore della Regia Soprintendenza ai monumenti medievali e moderni di Roma e del Lazio dal 1928 al 1952. Lo studio vuole tentare di tracciare il percorso evolutivo dei valori che hanno, in quegli anni di grandi e tumultuosi cambiamenti, indirizzato i restauri del soprintendente di Roma attraverso un’imprescindibile apertura al confronto con il panorama europeo a lui contemporaneo. A partire dai primi lineamenti normativi e pragmatici della tutela nell’Italia unitaria, la ricerca mira quindi a chiarificare il susseguirsi dei modi di restaurare le fabbriche medievali in relazione alla definizione della “moderna scuola del restauro” di Camillo Boito (1836-1914), contrapposta alla “vecchia” della Circolare Fiorelli (1882), alle trasformazioni di epoca fascista e all’indomani delle analisi prodotte dall’esperienza delle riformulazioni teoriche del periodo postbellico, ponendo quei metodi a paragone con i valori che hanno orientato, in quegli stessi anni, i criteri di restauro impiegati per la conservazione e la tutela degli edifici medievali nelle altre grandi capitali d’Europa.
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Elena Gargaglia - “Cum casamento”. Antonello da Messina e la costruzione dello spazio dipinto nel contesto della cultura visiva del Regno di Napoli
Supervisor: Prof. Daniela Mondini
Co-supervisor: Prof. Carla Mazzarelli
Research project: “Cum casamento”. Antonello da Messina e la costruzione dello spazio dipinto nel contesto della cultura visiva del Regno di Napoli
Da un interessante documento del 1474 apprendiamo che in quell’anno, il committente della tavola della Annunciazione di Palazzolo di Antonello da Messina, chiede esplicitamente al pittore di dipingere un’immagine “cum casamento”. Il presente progetto di ricerca intende affrontare la tematica dell’architettura dipinta e la rappresentazione dello spazio nelle opere di Antonello da Messina, tenendo conto del contesto geografico e storico-artistico che può averlo informato a riguardo. Si esamineranno dunque i diversi “casi spaziali” presenti nella sua opera, cercando di isolarne le caratteristiche peculiari, capirne le soluzioni compositive e le tecniche utilizzate, e studiare come lo spazio e la prospettiva centrale interagiscano e lavorino all’interno dell’immagine. Tali casi verranno messi a confronto con altre produzioni artistiche coeve ritenute affini per l’impaginato spaziale con cui il pittore potrebbe essersi confrontato. Si analizzeranno le fonti e la storiografia artistica sulle opere di Antonello, per valutare quando e in che modo le sue opere siano state ritenute interessanti dal punto di vista spaziale e prospettico. Saranno indagate in particolar modo le suggestioni che la cultura figurativa napoletana (con la ricchezza di influssi fiamminghi, provenzali e catalani che la contraddistinguono) poteva offrire dal punto di vista della resa spaziale, sostrato che potrebbe esser servito ad Antonello come orizzonte primario da cui prendere le mosse per raggiungere le scelte uniche e particolari che caratterizzano le sue opere fino alla fine.
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Fabrizio Gitto - La fotografia d’autore sulle riviste di architettura in Italia: contesti, personalità e narrazioni (1975-2010)
Supervisor: Prof. Daniela Mondini
Research project: La fotografia d’autore sulle riviste di architettura in Italia: contesti, personalità e narrazioni (1975-2010)
La ricerca indaga in maniera sistematica e approfondita il ruolo della fotografia d’autore nei periodici di architettura in Italia tra la metà degli anni Settanta del Novecento e il primo decennio del nuovo millennio. Con questo studio si intende dimostrare come le riviste italiane di settore siano state per decenni tra gli strumenti più efficaci per veicolare e sviluppare la cultura fotografica contemporanea, rappresentando ancora oggi spazi di confronto dove sperimentare nuove modalità operative nel crocevia tra architettura, fotografia, editoria e grafica. Attraverso l’esame di riviste selezionate, materiali d’archivio e testimonianze orali si proporranno letture interdisciplinari in merito alla rappresentazione fotografica dell’ambiente costruito. Il risultato ottenuto sarà un bagaglio inedito di conoscenza sulla produzione professionale delle fotografe e dei fotografi coinvolti, sulla natura dei loro interventi e sui rapporti di collaborazione con le altre professionalità presenti all’interno degli staff editoriali.
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Frida Grahn - The Swiss Reception of Venturi & Scott Brown, 1970–2000
Supervisor: Prof. Sonja Hildebrand
Research project: The Swiss Reception of Venturi & Scott Brown, 1970–2000
The influential architect and theoretician Robert Venturi (1925–2018) became well-known for his 1966 publication Complexity and Contradiction in Architecture, often mentioned in connection to Aldo Rossi's L'architettura della città of the same year. The publications are seen as having triggered the outbreak of postmodernism and are as such of epochal significance for recent architectural history. Notable figures of the Swiss architectural scene who studied in the 1960s and 1970s praise Venturi alongside Rossi as a key figure in the development of contemporary architecture. This view is shared by a younger generation of architects today; Venturi and Rossi have once again reached topicality in architectural discourse. However, there is a discrepancy in the level of scholarly attention payed to the two theoreticians: while the Swiss legacy of Rossi has been thoroughly explored, the legacy of Venturi, and his partner Denise Scott Brown (*1931), has remained an overlooked chapter. This research focuses on the transfer of ideas from the writings and built oeuvre of Venturi and Scott Brown into the Swiss architectural discourse and building activity between 1970 and 2000. The investigation will focus on two main parts: the first being the channels of idea transfer– such as Swiss architectural publications and teaching at architecture schools– the second being the oeuvre of a generation of Swiss architects. Archival sources will be evaluated, in Switzerland and in the U.S., field-studies and interviews with architects, educators and critics active at the time will be undertaken. The investigation will be seen in relation to the international discourse and the reception in other European countries. It is framed in larger discussions such as the Everyday, PopArt, mannerism and semiotics, related to historical awareness, architectural composition and built heritage. Most of all, it will provide an essential missing part in understanding the origins and development of contemporary Swiss architecture and the post-war critique of the modern project.
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Lisa Henicz - Images of Modern Switzerland. Aerial Photographs of Walter Mittelholzer
Relatrice: Prof. Sonja Hildebrand
Co-Relatrice: Prof. Katrin Albrecht (Ostschweizer Fachhochschule)
The Swiss aeronaut Walter Mittelholzer (1894 – 1937) was one of the pioneers of aerial photography and co-founder of Ad Astra-Aero and later Swissair Photo AG. His entrepreneurial and photographic talent as well as his widely published reports on his aerial endeavours above alpine landscapes, the Arctic, and the African continent, elevated his figure to a national hero at home. Aerial photography has since influenced our perception of the world. However, despite its significance, a transdisciplinary study of the spatial revolution initiated by aeronautics in the early 20th century, especially concerning architecture and urbanism, has yet to be written. My doctoral thesis will systematically investigate Mittelholzer’s archived domestic photographs and their effect on the development of modern Switzerland.
This dissertation will study the impact of aerial photography on urban design and architecture, with Mittelholzer as its central figure. By tracing Mittelholzer's life and oeuvre, the doctoral project will delve into the multifaceted aspects of his contributions to and documentation of urban planning and the national development of a Swiss identity in the first half of the 20th century. Mittelholzer's transition from military aerial surveillance to civil aerial photography exemplifies a pivotal moment in the evolution of this medium. Through an exploration of his meticulously captured images of Swiss industrial complexes, towns, and infrastructure, my dissertation aims to uncover the role of aerial photography as a tool for urban planning. Furthermore, the doctoral thesis scrutinizes Mittelholzer's agency as both an author and aeronaut, examining his relationships with contemporaries, industrialists, and the public reception of his work. By analysing the intentions behind commissioning aerial photographs and their subsequent use in planning practices, the research seeks to elucidate Mittelholzer's impact on shaping the Swiss self-image.
My research question posits Mittelholzer's aerial photography as a catalyst for constructing Swiss architecture and identity, while my hypothesis suggests its significant impact on urban planning and the documentation of Switzerland's modernization. Ultimately, this dissertation aims to contribute to a deeper understanding of the role of aerial photography in shaping national identities and urban landscapes during the inter-war period.
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Bénédicte Maronnie - Disegni di Giovanni Battista Piranesi e collaboratori. Pratiche grafiche e lavoro di bottega nella Roma degli anni 1755-1770
Supervisor: Prof. Christoph Frank
Co-supervisor: Prof. Daniela Mondini
Research project: Disegni di Giovanni Battista Piranesi e collaboratori. Pratiche grafiche e lavoro di bottega nella Roma degli anni 1755-1770
Il presente studio si iscrive inizialmente all’interno del progetto di ricerca DFG/FNS intitolato “Giovanni Battista Piranesi and his Workshop: Two newly identified Albums at Karlsruhe” in collaborazione con la Staatliche Kunsthalle Karlsruhe, l’Università della Svizzera italiana di Mendrisio e l’Akademie der bildenden Künste di Stoccarda. A ispirarlo è stata l’identificazione nel 2014 di due album conservati presso la Kunsthalle di Karlsruhe dovuta a Georg Kabierske e la loro successiva attribuzione a Giovanni Battista Piranesi (1720-1778) e cerchia. I disegni di Karlsruhe consentono infatti di indagare e rivalutare il ruolo e l’impiego del disegno nel processo ideativo e creativo dell’artista, nonché le pratiche e i metodi di lavoro della bottega. Sulla base anzitutto di questi disegni, ma anche di quelli presenti in altri grandi collezioni come la Biblioteca Estense di Modena e la Morgan Library di New York, il progetto di dottorato si propone di sviluppare due tematiche strettamente intrecciate fra loro: dal disegno alla stampa; dal maestro ai suoi collaboratori.
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Teresa Montefusco - La produzione di stampe a Roma tra la fine del Settecento e il primo quarto dell’Ottocento: dinamiche, profili e contesti
Supervisors: Prof. Christoph Frank; Prof. Carla Mazzarelli
Research project: La produzione di stampe a Roma tra la fine del Settecento e il primo quarto dell’Ottocento: dinamiche, profili e contesti
Il progetto è finalizzato allo studio dell’attività degli incisori di traduzione e di vedute architettoniche a Roma tra la fine del Settecento e i primi trent’anni del secolo successivo. Un tema sino ad oggi affrontato dalla storiografia principalmente riguardo all’attività di queste figure per Antonio Canova e l’indagine su pochi profili, non approfondendo altri aspetti della realtà calcografica e del contesto in cui gli incisori documentati a Roma in quegli anni operarono. Punto di partenza della ricerca è l’analisi della produzione delle stampe indagate in quanto storia visiva dell’arte e della fortuna di temi ed artisti, nella prospettiva degli studi condotti da Evelina Borea. La ricerca intende procedere partendo primariamente dallo scavo sulle fonti archivistiche e a stampa, nell’intento di documentare nel modo più completo possibile attività e presenze a Roma degli incisori del periodo preso in esame. La raccolta dei dati ha come fine quello di mettere a fuoco nodi, personalità e direttrici del mercato calcografico da Roma verso l’Europa, delineando il milieu culturale alla base del sistema di produzione e diffusione delle stampe e le occasioni che contribuirono all’orientamento del “gusto”.
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Guglielmo Nicelli - San Maurizio al Monastero Maggiore e le ‘chiese doppie’ dei monasteri di clausura femminili osservanti nella diocesi di Milano nel Cinquecento
Supervisor: Prof.ssa Daniela Mondini
Co-supervisor: Dr. Sergio Bettini
Research project: San Maurizio al Monastero Maggiore e le ‘chiese doppie’ dei monasteri di clausura femminili osservanti nella diocesi di Milano nel Cinquecento
In un periodo di profonda crisi per la Chiesa - schematicamente identificabile tra la seconda metà del XV secolo e il Concilio di Trento - la ricostruzione della chiesa di S. Maurizio al Monastero Maggiore di Milano (1503) sembra avere efficacemente intercettato le necessità e i desideri della società religiosa e laica del tempo, che proprio in questo edificio si radunava. Questa ha infatti offerto un paradigma formale ripreso in vari conventi femminili della diocesi nel corso del XVI secolo. Il caso di San Maurizio appare di particolare interesse in quanto non risulta essere conseguente ad un particolare Concilio o Bolla; l’architettura costruita sembra invece anticipare l’architettura scritta e descritta. In un momento di particolare libertà e morbidezza della regola della clausura, l’architettura costruita interviene, attraverso una forma, per impartire un nuovo ordinamento ai monasteri femminili: darsi una struttura architettonica significa darsi una regola.L’obiettivo di questa ricerca è indagare le vicende relative all’architettura di S. Maurizio e le ragioni del suo successo come prototipo di chiesa claustrale femminile nella diocesi milanese nel corso del XVI secolo.
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Lucia Pennati - From building teaching facilities to teaching buildings. Dolf Schnebli’s education, projects and teaching experiences between 1948 and 1994
Supervisor: Prof. Sonja Hildebrand
Research project: From building teaching facilities to teaching buildings. Dolf Schnebli’s education, projects and teaching experiences between 1948 and 1994
This research concerns the Swiss architect and professor Dolf Schnebli (Baden 1928– Zürich 2009). His architectural career began in Ticino in the 1960s and it includes, among other projects, various numbers of educational facilities, extending beyond the regional and cultural borders across Switzerland and reaching the United States in 1971. His name occurs in a lot of contemporary Swiss architects' biographies, either referring to him for their university education, or for their training experience, both as his assistants in his chair at the university, as well as collaborators in his office. The project focuses on Schnebli’s training, his early architectural works and his teaching activities at the Swiss Federal Institute of Technology in Zurich (ETH). It aims to get a better understanding of Schnebli’s positionin the recent history of Swiss architecture and of his impact on a younger generation of relevant architects. The PhD addresses different sources, including both conventional tools, like literature or archival documents, and more recent instruments of architectural storytelling, like conducting semistructured interviews. The final goal of this work is to connect the dots between education, practice and teaching, in order to overcome the sharp difference between a practising architect and a teaching architect and understand Schnebli’s educative role.
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Luca Piccoli - Il cantiere della Museografia nella Roma del Settecento
Supervisor: Prof. Carla Mazzarelli
Co-Supervisor: Prof. Chiara Piva (Università di Roma - La Sapienza)
Research project: Il cantiere della Museografia nella Roma del Settecento
Il progetto esplora la fondazione dei primi musei pubblici di Roma attraverso le esperienze e i contatti degli addetti alla configurazione materiale degli spazi espositivi, gettando nuova luce sulle motivazioni alla base delle scelte di allestimento, nonché sull’influenza del pubblico nel dialogo costitutivo di questi spazi. Particolare attenzione verrà posta sugli incontri materiali del pubblico: adottando una prospettiva comparativa e transnazionale, i musei verranno analizzati come parte di una rete di visita urbana definita dai visitatori stessi, comprensiva di spazi pubblici e privati, a Roma e in altri centri della cultura europea. Combinando fonti d’archivio e rilievi architettonici, la ricerca intende dunque inscrivere le vicende di progettazione dei primi musei pubblici nel dibattito di rinnovamento delle pratiche espositive del Settecento, dalla fondazione del Museo Capitolino all’apertura del Museo Pio-Clementino e del Musée du Louvre. Nel tentativo di fornire una storia dei musei all’interno di un rapporto di influenze reciproche, si preciserà come i comportamenti del pubblico hanno contribuito a dare forma agli spazi espositivi, nonché il ruolo delle istituzioni nel disciplinare e condizionare lo sguardo del pubblico stesso.
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Giorgia Pollio - Sopravvivenze, reviviscenze, importazioni. Studi sulla committenza e produzione artistica a Roma e nel Patrimonium Petri dal X al XIII secolo
Supervisor: Prof. Daniela Mondini
Research project: Sopravvivenze, reviviscenze, importazioni. Studi sulla committenza e produzione artistica a Roma e nel Patrimonium Petri dal X al XIII secolo
La ricerca si ripromette di esplorare attraverso una selezione di casi i rapporti tra conservazione e innovazione, aspettative della committenza e offerta delle maestranze, ideologia e contingenza nel panorama artistico romano per il periodo che va dal X sec. al Duecento, vale a dire dall’epoca immediatamente precedente la Riforma ecclesiastica di papa Gregorio VII (1075-1084) a quella della piena affermazione della Chiesa romana. Si intende così aggiornare alla luce dei dati più recenti la nozione di art dirigé elaborata negli anni Settanta dello scorso secolo come fondamentale chiave interpretativa dei fenomeni artistici promossi dal papa e dal suo entourage.
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Julian Raffetseder - Subtropical Vienna. Designing Urban and Architectural Ventilation for a Collective Form of Climate Adaptation
Supervisor: Prof. Sascha Roesler
Co-supervisor: Prof. Jonathan Sergison; Prof. Dr. Karin Raith (University of Applied Arts Vienna)
Research project: Subtropical Vienna. Designing Urban and Architectural Ventilation for a Collective Form of Climate Adaptation
As central European cities are converging to the subtropical climatic zone, strategies of climate adaptation are required. To this aim, the dissertation project “Subtropical Vienna” investigates how the consolidated urban arrangement of buildings creates zones of thermal difference (Microclimates) and how their design can be employed in a ventilation-based strategy of urban climatization. Vienna ranges among the most affected cities by future heat waves in Europe due to its population density and can therefore be considered as an ideal test case. The potential of urban and architectural ventilation in the climate change adaptation of Vienna will be explored on three design case study sites within distinct urban fabric types. In continuation of a European history of architectural climatic design research, the study will employ evidence-based design criteria through ethnographic surveys, sensory data collection and computational climate simulations.
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Gaia Irina Schlegel - Constructing (national) patrimony: medieval monuments in comparative histories of architecture in Central Europe 1890/1900-1920/30
Supervisor: Prof. Daniela Mondini
Research project: Constructing (national) patrimony: medieval monuments in comparative histories of architecture in Central Europe 1890/1900-1920/30
The institutionalisation of art history in Europe was driven and shaped by the search for national identity in the 19th century. While other European countries enjoyed political sovereignty, the lack of national in the Central European territories of Russia, Prussia and the Austro-Hungarian Empire lead to multifaceted approaches to art history. Conveying a specific national canon was fundamental in the process of constructing national identity. Since, every science is necessarily prompted to use suitable representations to approach the world, the art historical canon materialised in numerous publications. Consequently, the project focuses on illustrated volumes published in central Europe in the beginning of the 20th century and aims to complement the discussion about the writing of art history and art historical canon formation. Further, this project seeks to illuminate today’s challenges of (re)forming an adequate and justifiable canon for art history regarding post-colonial studies and transcultural, intercontinental, global art histories.
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Marco Spagna - La produzione e il gusto dell'opera di Josiah Wedgwood (1759-1795)
Supervisor: Prof. Christoph Frank
Research project: La produzione e il gusto dell'opera di Josiah Wedgwood (1759-1795)
Nello studio degli oggetti in ceramica prodotti da Josiah Wedgwood nella seconda metà del Settecento si possono ritrovare i cambiamenti che hanno portato allo sviluppo del mondo contemporaneo: la prima Rivoluzione industriale, la nascita di una corposa classe media, la presenza di una pluralità di stili, le scoperte nel mondo scientifico e naturale, le tecnologie al servizio della produzione e del consumo, i cambiamenti politici. Accanto a questi eventi si svolge il discorso più ampio sullo stile neoclassico che comprende l’architettura e le arti visive e prende spunto dall’entusiasmo antiquario dell’epoca e dalle nuove teorie estetiche di Winckelmann, d’Hancarville, Hume e Burke, ma anche dagli influssi esotici che giungono in Europa attraverso i viaggi commerciali. L’opera di Wedgwood contribuisce alla creazione di una cultura materiale che definisce un nuovo tipo di società.
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Marta Spanevello - La terza collezione di Giuseppe Panza di Biumo (1987-2010): raccolta, curatela e sperimentazioni museografiche
Supervisors: Prof. Christoph Frank; Prof. Carla Mazzarelli
Research project: La terza collezione di Giuseppe Panza di Biumo (1987-2010): raccolta, curatela e sperimentazioni museografiche
Giuseppe Panza di Biumo (Milano, 1923 – 2010), attraverso l’acquisizione di più di tremila opere, ha svolto un ruolo determinante nel raccogliere, documentare ed esporre l’arte statunitense del secondo dopoguerra. In oltre quaranta anni di ricerca, il collezionista ha creato un fondo unico e prezioso di lavori che egli ha selezionato in tre differenti fasi: una prima raccolta - dal 1943 al 1966 che include lavori di grandi esponenti dell’Espressionismo Astratto, dell’Informale Europeo e della Pop Art - , una seconda - dal 1968 al 1976 che raccoglie lavori di esponenti dell’arte Minimal, Concettuale, Ambientale e della Light Art e una terza collezione in cui, dopo un’interruzione negli acquisti durata dal 1976 al 1987, volge il suo interesse a nuove linee di ricerca: l’arte organica, la pittura del monocromo e l’arte di piccole dimensioni. Parallelamente all’attività collezionistica, Giuseppe Panza si dedica a ricercare sedi museali che possano accogliere nuclei compatti di opere predisponendo anche i relativi progetti allestitivi. Oggi la collezione Panza si configura dunque come una delle vicende rilevanti nel panorama del collezionismo contemporaneo, purtuttavia la storia della sua ricezione ne esprime solo in parte la portata in quanto la terza collezione, non ha ancora trovato una completa sistemazione critica. Questo ha dunque consentito di delineare l’oggetto della ricerca nell’operato di Panza dal 1987 al 2010, ovvero la terza collezione tra raccolta, curatela e sperimentazioni museografiche. Per svolgere questo studio si intende perimetrare lo studio attraverso due principali linee di ricerca: la costituzione e ricezione della terza collezione e il ruolo dell’attività museografica svolta da Giuseppe Panza. Al centro dell’indagine sarà la collazione di documenti che compongono l’Archivio Panza Collection, raccolti da Panza con maniacale cura e archiviati negli anni con estrema precisione. Saranno innanzitutto studiate le carte conservate nell’Archivio Panza Collection di Mendrisio poiché inerenti al periodo in oggetto (1987-2010). A supporto di questa esplorazione potrebbe tuttavia risultare utile anche consultare i materiali relativi al periodo 1976-1987 oggi conservati nelle Special Collections del Getty Research Intitute di Los Angeles. Questa ricerca potrà dunque aprire all’analisi della fenomenologia di un segmento della produzione artistica americana e a considerazioni sulla storia del collezionismo della seconda metà del XX secolo tra Italia e America. Al contempo consentirà di tracciare una genealogia dei criteri espositivi che hanno guidato Panza di Biumo per giungere a una definizione del ruolo di Villa e Collezione Panza all’interno del percorso museografico e museologico del collezionista.
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Dongwoo Yim - Microdistrict, as an urban housing model in North Korea
Supervisor: Prof. Sascha Roesler
Co-supervisor: Prof. Sonja Hildebrand
Research project: Microdistrict, as an urban housing model in North Korea
The research is to understand physical and socio-economic value of microdistrict, a socialist urban planning strategy for residential development, and see how it has been developed as an urban housing model in North Korea in its socialist period since 1948. Pyongyang, the capital of North Korea, is one of socialist cities where microdistrict is well applied throughout period since 1960s, but recently, it is losing the value of microdistrict as it started to adopt market-oriented economy. However, microdistrict was one of urban structures that allowed the city to survive from repeating famines and sanctions. It provides socio-economic networks amongst neighbors so that they can build up their own co-op economy that is self-sustainable and less dependent to nation’s economy. Though its advantages in many aspects, recent developments show microdistrict development is disappearing from North Korean cities, Pyongyang being the leading city of the change, as the cities adopt real estate driven housing development models. In relation to precedents in other post-socialist cities, therefore, the research will focus on historic background of microdistrict, physical conditions and social values of it, and its transformation under new development push in recent years in North Korea, especially in Pyongyang.